A cura di Raffaella Scardi, traduttrice dei romanzi di Eshkol Nevo e Amir Gutfreund
Gli scrittori israeliani sanno narrare grandi amicizie.
Il tema dell’amicizia pervade tutti i romanzi di Eshkol Nevo e spesso i suoi racconti brevi. È centrale ne La simmetria dei desideri, ma rappresenta un elemento cardine in tutte le sue opere, incluso il recente L’ultima intervista. Bastano spesso pochi tocchi delicati per trasmetterci la profondità di questo sentimento.
Nel romanzo Per lei volano gli eroi, Amir Gutfreund racconta l’amicizia di una vita tra cinque ragazzi uniti fin da bambini: giocano e crescono insieme, insieme vanno a scuola, insieme conoscono l’amore, la guerra e la morte. Amicizia e vita scorrono intrecciate alla storia di Israele, dalla guerra dei Sei giorni nel 1967 all’assassinio di Rabin 1995. L’amicizia, i suoi cambiamenti e la sua forza invincibile sono il fil rouge che tiene uniti i frammenti di un mondo in cui avvengono sommovimenti epocali.
I cinque sono Yoram, Benni, Gideon, Zion e Arik, la voce narrante. Nei loro caratteri e nelle famiglie da cui provengono troviamo gli elementi costituitivi del melting pot di Israele dagli anni Cinquanta a fine Novecento. L’amicizia resiste, permane a dispetto delle differenze, dei tradimenti, delle rotture, persino di quella definitiva, la morte.
Arik, il protagonista e narratore, è figlio unico, la mamma è “sabra”, israeliana nata in kibbutz, il padre è arrivato dalla Polonia, sopravvissuto alla Shoah, un uomo semplice, lavoratore instancabile, sionista, orgoglioso del suo paese. Yoram ha due anni più degli altri ragazzi del gruppo. Suo papà è violento, la madre lo abbandona per fuggire in America. Sogna di diventare milionario, è ingegnoso, sfiora il cielo, poi cade e di nuovo si rialza. Zion Nachmias, di famiglia greco-turca, futuro giocatore di basket, amico fedele e amato, morirà nell’Operazione Pace in Galilea, la prima guerra del Libano, che lascia un trauma indelebile anche su Arik e Gideon. Quest’ultimo, di famiglia ashkenazita, è l’amato rampollo di un primario di ospedale e di una docente universitaria. Benni Abadi appartiene a una famiglia di commercialisti di origini irachene, grande, calda, avvolgente.
In Israele i ragazzi sono (e ancora di più erano negli anni Sessanta e Settanta) molto liberi e uniti; il servizio militare obbligatorio è un momento di distacco dalla famiglia, un’esperienza dura e formativa che diventa il collante alla base di amicizie che durano una vita.
Gutfreund e Nevo, ci regalano l’immersione in uno dei valori più preziosi per gli israeliani: l’amicizia.