Se intendiamo la lettura di romanzi, saggi, poesie come la possibilità di esplorare mondi sconosciuti e di “conoscere” un Paese, un’epoca ed una civiltà pur rimanendo seduti nel salotto di casa, allora questo è un romanzo da leggere.
Complesso, affascinante, racconta sicuramente di un’epoca (l’inizio del 1900) e di una cultura molto lontane dalla nostra: la vicenda è ambientata nel Giappone dell’inizio del secolo scorso, nel quale l’esposizione alla civiltà occidentale sta cambiando la società, ma in modo superficiale e non ancora al punto da aver stravolto i valori tradizionali.
Cosa cerca Sosuke, il protagonista, se non l’armonia? Cosa lo spinge a sfuggire al possibile (o probabile) incontro con l’ex amico Yasui? Yasui avrebbe completamente distrutto quell’armonia che Sosuke e la moglie Oyone avevano creato fra di loro, avrebbe nuovamente introdotto un elemento dirompente, che li avrebbe costretti a ricominciare da capo. Ecco la ragione della “fuga” al tempio zen e della ricerca del protagonista.
Natsume Soseki ci guida gentilmente nell’animo di Sosuke e, se ci si lascia trasportare, si finisce avvolti in una ragnatela sottilissima, attenti alle minime variazioni di tono e di umore dei protagonisti.
Il romanzo è sicuramente complesso, ma mi ha lasciato la voglia di leggere altri libri scritti da Natsume Soseki, di conoscere di più questo mondo misterioso e lontano: consiglio sicuramente la lettura lenta di questo libro, che mi ha arricchito molto.
La Porta,